Alcune mattine

Alcune mattine, ma solo d’inverno, la solita passeggiata in spiaggia si trasformava in altro, in una esperienza insolita. Eppure si portava dietro lo stesso carico di scorie da smaltire di sempre. Cattivi pensieri e desideri invecchiati, depositati come polvere tra i suoi spazi interiori, lì dove non soffia quel vento che invece qui tormentava il mare. Non che al riparo dalle intemperie la sua tempesta fosse meno violenta della burrasca che imperversava sul litorale. Di tanto in tanto però, quel vento, sembrava che riuscisse ad infiltrarsi e scuotere ulteriormente i suoi depositi.

Alcune mattine trovava anche i gabbiani a sfidare le forti correnti d’aria, li vedeva lì, poggiati sul vecchio tronco abbandonato da mesi sulla battigia, immobili e in attesa di una folata che ne innescasse il volo. Restavano in aria per un certo tempo, senza allontanarsi dal vecchio appoggio che da li a poco gli sarebbe tornato ancora utile. Era chiaro che vivessero un cambiamento passeggero, ripetitivo e dunque effimero. Eppure alcune mattine il tronco era vuoto, a poggiarvisi era solo il sale. Provava invidia, qualcosa era riuscito a portarli via, la tanto attesa corrente era riuscita ad innalzarli a quote superiori. Sperava anche lui nel vento.

immaginAzione

Lo scatto protagonista di questa nuova immaginAzione è uno dei miei più vecchi, uno di quelli che mi hanno fatto innamorare definitivamente della Fotografia. Trarre ispirazione da un proprio lavoro può sembrare azzardato, in genere si ammira e ci si ispira al lavoro altrui. Ma le citazioni spesso celano soltanto l’incapacità o quantomeno l’insicurezza di guardarsi allo specchio e di agire.

Attingere all’esperienza degli altri è utile solo quando ciò si traduce in stimolo per l’azione diretta. A distanza di anni questa immagine continua a parlarmi, a suggestionarmi, a suggerirmi le emozioni di quel giorno e di quelle mattine che amo trascorrere tra il vento e la Fotografia e per questo le sono grato.

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