Pomeriggi

Pomeriggi

Pomeriggi a far niente. Ore da passare a forza tra caldo e noia. Riposini pomeridiani a cui sfuggire. Silenzi. Voci di rondini veloci su cieli torridi. Liti tra compagni di strada. Nomi urlati ai balconi. Vetri rotti a pallonate e secchi d’acqua a cacciarci via. Merende a mani sporche e piedi scalzi. Spensieratezza.

Solo questo mi manca tanto…

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E’ tra le vie strette di Ragusa Ibla che è ancora possibile ritrovare, o forse meglio ricordare, frammenti di un tempo non molto lontano ma scivolato via fin troppo velocemente in un passato apparentemente remoto. Un tempo spazzato via dalle trasformazioni culturali, dalla cronaca, dalle nuove consuetudini, dalla diffidenza e dall’apprensione che non ci fanno più percepire la strada come un luogo sicuro. E’ qui che ancora resiste un’idea di città ormai superata, fuori moda, qui vivono ancora scorci superstiti e sempre più rari di uno stile di vita autentico che della città si nutriva e che la citta arricchiva di vita. A questo bisognerebbe pensare quando ci si domanda cosa farsene dei centri storici, ci si dovrebbe innanzitutto preoccupare di riportare la vita li dov’era fino a non molto tempo fa. Ristrutturare la cittadinanza prima della città.

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Fotografia e testi di proprietà di Salvatore Gulino

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