Appena fuori Ragusa

Appena fuori Ragusa


Appena fuori città, senza dover percorrere sterminate ed anonime periferie, si lascia Ragusa e ci si immerge nella campagna che la circonda quasi all’improvviso e senza troppe vie di mezzo. E’ come cambiare canale in TV, un istante e ci si sente trasportati altrove.

Le vie che percorrono la città, ai suoi confini, non finiscono ma proseguono inoltrandosi all’interno del territorio che la circonda e che l’ha generata, si insinuano tra le pieghe della campagna come le vene che dal cuore vanno al resto del corpo. D‘improvviso cambiano le forme, si allargano gli spazi, il vento trova lo spazio per soffiare e la visione del cielo si libera dai contorni stretti dei vicoli, aprendosi all’infinito.

Il presente di Ragusa e le sue ambizioni per il futuro restano indietro, faticano a proseguire il viaggio, non entrano qui dove il passato è ancora troppo presente per cedere il passo. I ritmi lenti e costanti che hanno modellato questi scenari sono ancora artefici e protagonisti di ritmi troppo legati alla terra ed a regole scritte in un tempo lontano.

Non è una visione romantica o nostalgica, è una realtà concreta, facilmente accessibile e ad un passo dalla città.


immaginAzione

Il territorio agricolo che circonda Ragusa è un ambiente ideale per la Fotografia. Evocativo, plasmato dall’uomo, ampio e soggetto alla luce variabile delle stagioni offre infinite possibilità a chi ama catturare paesaggi e storie. La ricerca di immagini è qui un viaggio solitario, come quello di quest’uomo nel tempo.


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© Fotografia e testi di proprietà di Salvatore Gulino
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