Sei la mia vita

SEI LA MIA VITA


“La mia vita” è una frase che suona come un tema d’italiano da svolgere in classe in cui prendere almeno un “sei” che la trasformi in una dedica appena sufficiente…”Sei la mia vita”. E’ la scritta su un muro in Sicilia, l’azione di un vandalo, l’inizio di un racconto. E’ la sceneggiatura di un film muto per gli occhi di Chaplin, per il suo cappello e il suo bastone. “La mia vita” è la città sullo sfondo di una foto di un uomo di cui immaginare i pensieri. E’ un segno che sfida una pioggia imminente, la didascalia ad un’ immagine ancora da costruire. E’ possesso, l’inizio di una rivendicazione, di un bilancio.

Vita è tutto ciò che ci attraversa, è l’aria nei polmoni che crea i respiri e le parole da sussurrare, da ascoltare, da odiare, da trovare ad ogni costo e poi rinnegare. Parole attese e da scordare, da musicare per una canzone dal ritornello banale.


immaginAzione

Del signore protagonista di questo scatto ho già scritto in “Uno sguardo sul passato” , qui lo stesso soggetto ritorna in una composizione differente sia per l’inquadratura sia per la presenza di una scritta sulla balaustra che si affaccia su Ibla. La presenza della frase, se dal punto di vista civico è da biasimare, dal punto di vista fotografico è però diventata una opportunità. Un qualunque altro graffito dal contenuto meno diretto e più difficilmente associabile al soggetto avrebbe disturbato più che arricchire la composizione, non aggiungendo alla scena alcun elemento evocativo. Quindi, escludere o includere elementi alla composizione di uno scatto è sempre l’azione (ragionata, fortunata o istintiva) propria del fotografo che ne traduce le intenzioni in immagine. La frase a distanza di qualche anno si è del tutto cancellata dal muro ma non da questa immagine dove ha trovato un senso, almeno per un istante.


immaginAzioni photoblog

© Fotografia e testi di proprietà di Salvatore Gulino

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento