Una cavalcata lunga una notte

UNA CAVALCATA LUNGA UNA NOTTE


Una cavalcata lunga una notte, infinita come le sfumature del cielo tra il crepuscolo e l’alba, per arrivare altrove. Lì dove l’attendono il mare e le sue speranze, più lontano da quell’assenza e più vicino al suo ricordo. Lì dove l’aveva toccata quell’ultima volta per continuare ad aspettare.

Era ancora Estate e le notti decisamente più calde quando era sicuro di trovarla ancora, la raggiungeva ogni volta che poteva sulla loro spiaggia. Inutile dire quanto fosse bella. Ritrovarla era lo scopo di quei giorni, quella cavalcata il momento più atteso, quelle mattine le più chiare di tutta la sua vita, anche di quella a venire.

Il suo amico è ancora fedele e forte nonostante porti un peso sempre maggiore, sopporta i lamenti di oggi come le speranze di ieri e lo sorregge come nessun uomo potrebbe mai. Nero come il buio che ha attraversato, sporco di notte, ricoperto da quei colori inafferrabili quasi svanisce. Riappare solo al mattino, carico di speranze tradite e immerso in quel mare diventato la meta dell’inutile viaggio di un cavaliere triste.

immaginAzione


Immaginare e non semplicemente osservare il mondo attraverso la Fotografia è certo un gioco intrigante ma anche una mia necessità crescente. E la realtà spesso si contraddice al punto da apparire surreale quanto un sogno, come nell’immagine al centro di questa storia. Era Febbraio sulla spiaggia di Sampieri, un mattino freddo e luminoso aveva appena cacciato la notte oltre i ruderi delle Fornace Penna ed un cavaliere con il suo cavallo sembravano aver attraversato con fatica quella notte e adesso cercare ristoro tra le onde del mare.


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© Fotografia e Testi di proprietà di Salvatore Gulino

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