Mollo tutto e…resto qui!

MOLLO TUTTO E…RESTO QUI!


Mollo, si stavolta mollo!

Sulla barca che mi porterà altrove mi siederò a prua per scorgere meglio la meta ed alle mie spalle un carico pesante non le farà nemmeno sfiorare la superficie del mare. Mi porterà lontano, immobile sulla spiaggia e carica delle mie più pesanti zavorre, la chiamerò Fuga. Non ci sistemerò sopra speranze da esportare, ne sogni; non la vedrò affondare con il mio carico più prezioso. Troppo misera per una merce tanto cara e che ha solo una patria possibile, tra la mia testa e il cuore. La porterò difronte al mare, vicina al futuro ma senza mai solcarlo e la seppellirò con tutto ciò che mi impedisce di muovermi.

Ci metterò sopra la paura, salvando dal naufragio il coraggio.

Lascerò a terra il rispetto caricando sulla barca il fardello più pesante, la noncuranza altrui.

L‘amor proprio lo poggerò all’asciutto su uno scoglio riempiendo di orgoglio lo scafo.

Verrà il turno della noia e dell’indolenza, zavorre delle mie passioni e della buona volontà.

Troverò uno spazio per un pò di innata tristezza e costruirò, davanti al mare, la mia casa con l’ironia.

Le mani dei miei amici mi aiuteranno ad imbarcare la solitudine, quelle della mia famiglia le avversità.

Salirà a bordo l’ammirazione mal riposta per salvare la stima.

L‘ipocrisia avrà un posto d’onore, sotto a tutto il resto, così da renderne invisibile la vanità e salverò la sincerità.

Userò il buonsenso, pragmaticamente ancorato al porto, come passerella per imbarcare le ultime utopie.

L‘arroganza soffierà sulle vele di Fuga certa di farle guadagnare il mare ma sotto la sabbia, discreta e salda, la modestia le farà da ancora.

Le insicurezze, fedeli alla loro natura proveranno a scendere fomentando rivolte mentre la stupidità non capirà nulla di tutto quel caos.

Prima di alzarmi le tentazioni mi metteranno in tasca un po’ di sabbia per ogni peso abbandonato, sentirò il fastidio tra le dita cercando le chiavi di casa.

Farò dell’istinto di fuggire un monumento al coraggio di restare. Da quella prua scenderò, mi dirigerò verso l’azzurro e più leggero che mai vi immergerò i miei piedi nudi per alleviarne le fatiche e polsi per cancellare i segni delle corde. Indosserò nuove scarpe senza lacci, chiamerò la destra Libertà e la sinistra Forza e viaggerò sulla mia terra ferma.

Ho deciso, mollo tutto e…resto qui!


Passeggiando sulla spiaggia di Punta Secca ho visto affiorare la prua di questa piccola imbarcazione semisommersa dalla sabbia e non ho resistito alla tentazione di scattarmi una foto. Con l’aiuto di un treppiedi, di un filtro ND e di un comando per lo scatto a distanza mi sono dedicato questa immagine. Osservandola ho fantasticato sulle mie buone intenzioni, l’immaginAzione di oggi è dedicata a loro ed al mio futuro.


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© Fotografia e Testi di proprietà di Salvatore Gulino

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