Salita dUomo

Salita dUomo


Il colpo improvviso di un battente sul portone più grande di tutta la salita rompe il silenzio pomeridiano di un nobile androne, qualcuno all’interno avrà sobbalzato e adesso scende di fretta le scale. Nessuna visita l’attende, nessuna consegna, era solo il passatempo di un monello di strada.

“E mi accorgo di ricordare ancora battenti da percuotere per gioco e fughe da echi di silenzi spezzati; portoni custodi di giardini, dove rubare baci e scampare alla pioggia  ed intonaco da staccare dai muri con le dita”

Sembra sempre che non ci sia nessuno dietro quel vetro ma lo sguardo che l’attraversa per spiare la strada ti si posa addosso che puoi sentirne il peso sulle spalle. Maleducatamente discreto fugge puntualmente da inferriate inutili e torna indietro a riferire le sue congetture.

“E mi accorgo di ricordare ancora finestre panciute e grate sconfinate fuori a colpi di sguardi potenti, più complici dei pettegolezzi che guardiane della casa”

Una voce chiama ed un’altra risponde da una stanza lontana, una porta sbatte per il vento, squilla un vecchio telefono. Suoni di vita si riversano in strada tra un silenzio e l’altro.

“E mi accorgo di ricordare ancora la vita che scorreva leggera in compagnia, il miraggio della solitudine in una casa piena di fratelli, la fatica del gioco, le carezze dell’amore umano”

A quest’ora del giorno, in questa stagione, il Sole gioca con la cancellata del Duomo. L‘attraversa fotocopiandola sulle facciate dei palazzi, sovrappone forme creandone di nuove impercettibilmente cangianti. Passi lenti sfiorano le pietre della salita. Al vento contrario si oppongono una sciarpa ed un cappello, dentro una borsa scura l’omelia del giorno va verso i suoi fedeli.

“E mi accorgo di ricordare ancora questa strada, le sue ombre ed i suoi peccati da sussurrare al vecchio parroco. Sciarpe e cappello no, allora era impossibile mettermeli addosso. Mi accorgo di ricordare ancora l’età in cui non sapevo di essere un prete e la faticosa salita per comprenderlo.”

Il lampione che illumina salita Duomo di notte è spento, non è ancora il suo momento, tocca ancora alla luce del giorno guidare i passi di questa salita dUomo.


immaginAzione

Salita Duomo e via Duomo a Ragusa Ibla, com’è facile intuire, costeggiano i due lati del Duomo di san Giorgio, la prima è una lunga scalinata mentre la seconda una via in leggera salita. Questa immagine è stata scattata su via Duomo diversi anni fa. Mia nonna, che viveva ne paraggi, vedendo lo scatto riconobbe il prete che a fatica percorre la piccola strada che conduce ad un accesso laterale della chiesa, ne ricordò la lentezza anche nel celebrare Messa ed un conseguente nomignolo che lei e le sue simpatiche commari gli avevano affibbiato. Tengo per me quel nome ma condivido tramite questa immagine tutto il resto.


immaginAzioni photoblog

© Fotografia e Testi di proprietà di Salvatore Gulino

 

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